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“Ready-made” & Dada: gli inizi dell’uso dei rifiuti nell’arte

Per comprendere meglio la storia del rifiuto nell’arte, bisogna partire dal movimento “Ready-made” emerso in Francia all’inizio del XX secolo. Il principio è che un artista fa un’opera d’arte da un oggetto fabbricato, semplicemente dandogli un titolo ed esponendolo in un museo. L’oggetto riceve una nuova vita diventando un’opera d’arte, sfidando le nozioni convenzionali di arte e bellezza.

L’artista francese Marcel Duchamp è stato il primo a utilizzare il concetto di “Ready-made”. Fountain, creata nel 1917, è composta da un orinatoio di porcellana capovolto ed è stata riconosciuta come l’opera d’arte più controversa del 20° secolo. Un po’ più tardi, Pablo Picasso utilizzò anche oggetti di manifattura nelle sue opere, come un seggiolino per bicicletta e un manubrio, per creare la scultura Testa di toro. Per qualche altro esempio, puoi guardare il lavoro di alcuni artisti del movimento Dada (Man Ray, Francis Picabia), che hanno utilizzato anche oggetti di scarto nella loro arte.

La seconda metà del 20° secolo

“Junk Art” e New Realism Pertanto, l’uso dei rifiuti nell’arte riflette l’evoluzione della società e dell’arte. Liberi dall’obbligo di rappresentare soggetti nobili (religione, mitologia, ritratto, paesaggio…), gli artisti cominciarono a trarre ispirazione da fonti più banali come rifiuti e oggetti di scarto. Durante la seconda metà del 20° secolo, gli artisti utilizzano sempre più questi nuovi materiali nelle loro opere, fondando il movimento artistico “Junk Art” o “Recycled Art”. Negli anni Sessanta, l’espansione della società dei consumi ispirò il famoso artista franco-americano Arman. Nella sua serie intitolata Accumuli, ha aggregato i rifiuti in scatole di vetro ermetiche. Includendo oggetti di scarto nel suo lavoro, l’artista mette in luce una società in cui tutto è usa e getta dopo un singolo utilizzo.

Nello stesso periodo, Daniel Spoerri, del movimento artistico “New Realism”, ha messo in tavola gli avanzi della cena di un amico, chiamando il pezzo “Snare-Pictures”. Sono oggetti trovati in una posizione casuale e fissati così come sono, verticalmente. Daniel Spoerri sta catturando in modo permanente un momento instabile e dimostrando che l’arte può essere fatta da piatti sporchi, tovaglioli usati, bottiglie di vino rotte e persino mozziconi di sigaretta. Un altro artista che si è ispirato ai rifiuti è l’artista francese César Baldaccini. Nel suo lavoro, ha compresso oggetti di scarto come giornali, tessuti, lattine o persino automobili. Queste sculture rappresentano l’enorme quantità di rifiuti che inevitabilmente si genera nella nostra società dei consumi. Questo processo di compressione ci invita a mettere in discussione i nostri comportamenti di consumo e riflettere su ciò che lasceremo alle generazioni future.

Gli artisti contemporanei

Seguendo il percorso dei loro predecessori, molti artisti contemporanei stanno ora utilizzando i rifiuti come nuova materia prima. Nel progetto artistico Wasteland (2008-2012), Vik Muniz utilizza i rifiuti della più grande discarica del mondo a Rio per creare un’opera d’arte. Vince Hannemann è un altro artista che si è ispirato alla spazzatura. Dal 1989, questo artista originario di Austin in Texas, costruisce una cattedrale della spazzatura nel suo giardino. Ha iniziato raccogliendo oggetti di scarto e spazzatura per costruire passo dopo passo questa enorme struttura, e oggi le persone gli portano i rifiuti direttamente invece di buttarli via.

La Cattedrale di Junk è alta 10 metri ed è imponente sia all’esterno che all’interno. Puoi camminare e accedere a diversi piani attraverso le scale di cemento. Molti oggetti sono stati dipinti o trasformati anche per creare un senso di armonia nella Cattedrale, che è diventata una testimonianza di 30 anni di iper-consumo. Infine, a TerraCycle apprezziamo anche il lavoro degli artisti locali che utilizzano oggetti disseminati nei loro arte. Ad esempio, nel nostro ufficio negli Stati Uniti nel New Jersey, l’artista Ede Sinkovics ha creato un ritratto di Abraham Lincoln dai mozziconi di sigaretta!

Cosa ne pensi delle opere d’arte realizzate con i rifiuti? Conosci artisti che includono rifiuti nelle loro opere d’arte? Se li conosci, faccelo sapere!